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Il reclamo dei Vigili del Fuoco alla CEDS

A garanzia di una positiva attuazione della CSE in Italia e a tutela della categoria dei Vigili del Fuoco, è giunto sulla scrivania del Consiglio d’Europa un reclamo, patrocinato da questo studio da parte del CO.NA.PO. e dei suoi associati indirizzato al Comitato Europeo dei Diritti Sociali di Strasburgo (CEDS) finalizzati ad ottenere l’equiparazione, la valorizzazione, l’armonizzazione e la regolamentazione del trattamento economico e previdenziale per ottenere l’eguaglianza con i Colleghi e con le altre Forze di Difesa Civile dello Stato.

Forte dei positivi risultati raggiunti negli emicicli delle Curie sovranazionali lo studio dell’avv. Michele Scolamiero, da sempre in prima linea nella tutela dei diritti fondamentali, si è posto  un obiettivo ancora più grande:il riconoscimento dei diritti sociali e dei lavoratori, materia che come è noto non sempre è oggetto di un’adeguata regolamentazione interna e che pur trattata nelle diverse sedi civili ed amministrative, non si avvale di un paradigma cogente come quello predisposto dalla CEDU. Infatti l’Italia, quale paese partecipante al Consiglio d’Europa, è anche firmataria della Carta Sociale Europea (CSE), mediante cui le Alte parti contraenti mirano a garantire i diritti sociali ed economici fondamentali -in via speculare e complementare all’esperienza già maturata in forza della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Non a caso sono stati patrocinati da questo studio circa 5.000 ricorsi, in ascolto alle istanze più sentite dal CO.NA.PO. e dalle articolazioni territoriali del CNVVF, finalizzati ad ottenere l’equiparazione, la valorizzazione, l’armonizzazione e la regolamentazione del trattamento economico e previdenziale, posto che le doglianze sollevate, da un lato ricostruiscono la pretesa salariale/pensionistica della armonizzazione della categoria dei Vigili del Fuoco, dall’altro evidenziano il grave problema di discriminazione della categoria dei ricorrenti tra le categorie delle Forze dell’Ordine assimilabili chiedendo quindi di dichiarare l’Italia inadempiente verso gli obblighi internazionali scaturenti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e condannare l’Italia per aver omesso di inserire le norme che consentissero l’inclusione della categoria dei ricorrenti nell’equiparazione stipendiale tanto attesa.

Sulla scorta di tanto è giunto sulla scrivania del Consiglio d’Europa un reclamo, da parte del CO.NA.PO. e dei suoi associati indirizzato al Comitato Europeo dei Diritti Sociali di Strasburgo (CEDS) responsabile del controllo di conformità degli Stati aderenti alla Carta Sociale Europea, che fra i diritti fondamentali enunciati ricomprende “i diritti del lavoro” e che potrà sollecitare il Comitato dei Ministri ad emanare una raccomandazione che potrà a sua volta determinare un titolo di responsabilità dello Stato Italiano a garanzia di una positiva attuazione della CSE in Italia e a tutela della categoria dei Vigili del Fuoco, trascurati dalla equiparazione attesa (e sottoposti contemporaneamente ai loro colleghi – sia VVF che non – che vivono situazioni e rischi identici, a un trattamento salariale e pensionistico peggiore chiedendo che vengano adottate e introdottemisure positive di legislazione sociale, previdenziale e del lavoro a beneficio della categoria per ottenere l’eguaglianza con i Colleghi e con le altre Forze di Difesa Civile dello Stato.

Se sei un Vigile del Fuoco ed hai ricevuto il conferimento dell’incarico clicca sul video.

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