Studio Legale Scolamiero, Piazza Nazionale, 94/d - Napoli, Tel/fax 081 5634722
logo

Il giusto riconoscimento ai malati e alle tante famiglie

I diritti fondamentali, qual è il diritto alla salute dei cittadini, non sono negoziabili anche in presenza di contingenze o necessità economiche.

Questo è il principio imposto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, che ha finalmente affrontato il dramma di centinaia di persone e delle loro famiglie ingiustamente vittime delle conseguenze dovute alle trasfusioni di sangue infetto somministrate negli anni 70-90.

corte europea di strasburgo

Cittadini che si sono visti negare per decenni il doveroso riconoscimento della responsabilità dello Stato Italiano.
 Nell’arco degli anni 70-90 migliaia di cittadini Italiani restavano contagiati dal virus dell’epatite B e C e dell’AIDS in seguito ai mancati controlli delle aziende farmaceutiche prime e delle strutture sanitarie poi, su partite di sangue infetto somministrato attraverso trasfusioni e/o emoderivati ai malcapitati cittadini.
 Lo Stato Italiano per decenni non ha affrontato, irresponsabilmente la questione e lasciato all’iniziativa dei singoli i rimedi per l’accertamento delle responsabilità e per il risarcimento.

Tale annosa e incresciosa vicenda, grazie alla tenacia di alcuni sopravvissuti, e alla capacità di alcuni avvocati (tra questi Michele Scolamiero autore di ben dieci ricorsi), già conoscitore della materia e già promotore di precedenti ed altrettanti ricorsi dinanzi alla Corte EDU (ad es. M.C. ed others, c/Italia, con sentenza emessa nel settembre del 2013, a mezzo della quale lo Stato Italiano, veniva sanzionato per aver omesso di riconoscere l’adeguamento, secondo gli indici al tasso di inflazione programmato, dell’indennizzo previsto dalla L. 210/92, di cui beneficiano i soggetti contagiati dal virus dell’epatite B e C a seguito di emotrasfusione infette e Vassallo e altri c. Italia 726713/2010, ancora in corso “www.michelescolamieroepartners.it”), veniva portata all’attenzione della Corte EDU di Strasburgo, che nel breve volgere di un triennio metteva la parola fine a tale ingiustizia e dava finalmente un riconoscimento alle tante famiglie e ai malati che avevano visto la loro vita distrutta solo perché avevano avuto bisogno nella loro esistenza di una trasfusione.

La strage del sangue infetto.

La sentenza che segue rappresenta, sotto l’aspetto della tutela del diritto alla vita (art. 2 Conv.) in riferimento al diritto ad un equo processo (art 6§ 1), pure in considerazione del conseguenziale rimedio legislativo introdotto dallo Stato Italiano con l’art. 27 bis D.L. 90/2014 convertito nella L. 114/2014 e dal gran numero di cittadini Italiani coinvolti, una delle decisioni più importanti, rese dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo nei confronti dello Stato Italiano, considerato che gli importi liquidati, dalla Corte EDU, per i 350 ricorrenti a titolo di danno non patrimoniale e danno morale da ritardo ammontano a circa 10 milioni di Euro e che gli importi che lo Stato Italiano dovrà versare a circa 7000 contagiati, inseriti nell’elenco RIDAB, grazie all’art. 27 bis D.L. 90 del 2014 convertito nella L.114/2014 ammontano ad oltre 700.000.000,00 (settecento milioni) di euro.


Scarica Sentenza Vai al sito della Corte Europea

Tags: , ,

La Tua SALUTE

è un DIRITTO, Noi lo TUTELIAMO

Contattaci

Studio Legale Scolamiero - Piazza Nazionale 94/d, Napoli, Tel/fax 081 5634722

    Il tuo nome (richiesto)*

    La tua E-mail (richiesto)*

    Oggetto E-mail

    Il tuo Messaggio (richiesto)*

    Ho letto e accetto la Privacy Policy.*

    VERRAI RICONTATTATO IL PRIMA POSSIBILE

    Tutti i campi contrassegnati con * sono obbligatori.

    Sentenza 2016

    14 Gennaio 2016

    La Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo ha ritenuto congrua “l’EQUA RIPARAZIONE”

    Sentenza 2013

    Settembre 2013

    La Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo ha ritenuto giusto il riconoscimento alle tante famiglie e ai malati